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Antologia

di Iezzi Giampiero




In prosa il mio destino

Nella vita prima durante e dopo ognuno di noi ha affrontato sistematicamente

tutti i paletti che è insito in un destino da accettare a scatola chiusa.

l'importante è accettarli e superarli solo per proseguire fino al compimento dello stesso.

l'importante è uscirne vincitori o vinti .

Io ho superato da piccolo lo scoglio di una madre sergente di ferro.

in eta' adolescente il ferrare e rispondere al bullismo restando in solitudine privo di amicizie

in età ventenne come alpino al friuli terremotato.

in età da lavoro mettere da parte un diploma e accettare un lavoro usurante sviluppato come

artigiano per avere una famiglia con casa moglie e figli.

tutto OK fino a questo punto e io pensavo a lavorare vivere e godere una serena vecchiaia.

invece, l'ultimo paletto è il più triste di tutti avere una malattia di cui non conoscevo l'esistenza.

tale male tale paletto che stò ancora a rosicchiare penso dopo 13 anni di malattia invano..un

susseguirsi di eventi tutti negativi e da tutti additati sulla mia persona anche se ora a mente

fredda quasi non tutto è farina del mio sacco di avvenimenti voluti e verificabili per intervento di

altri che hanno abusato di me per la mia condizionee di mia figlia da me coinvolta grazie al

cattivo aiuto di altri. questo è il mio ultimo scoglio da superare e anche il più difficile.

per superare la noia della attesa qualcuno ha origliato al mio orecchio di rispolverare il mio

nuovo ruolo di poeta.perchè in un lontano passato remoto componevo brani inediti

confesso da subito che il mio scrivere è sgrammaticato però molto ricco di sensibilità interiore

acuito ancora di più dal mio male . infatti io scrivo abbastanza di verità e chi mi conosce lo sà.

io scrivo aggiusto e pubblico su internet i miei brani inediti e tra i tanti seguiti dagli autori

di uno stesso brano mio l'uno mi ha definito poeta e l'altro invece mi ha cestinato

è una impresa dare una valutazione e ancora di più elaborando i commenti ricevuti ho

cercato di capire con quale tipo di scrittura interpreto il mio interiore.Su internet una

frase di eugenio montale a risposta dice a domanda " Che differenza c'è tra poesia e prosa?"

"La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ci mette un pò di più "

alla luce di tale verità posso dire che scrivo con le intenzioni di comporre poesia poi

a freddo leggendo e rielaborando mi compiaccio del mio modo di esprimere cercando vocaboli

nuovi smontando, molando, riaccoppiando, saldando nuove terminologie con lo scopo primario

di soddisfarmi io per primo sicuro poeta o prosaico che sia e poi gli altri . Per alcuni degli

altri autori io sono solo uno scrivano che........... intanto scrive.

la colpa di tutto ciò è solo mia e vorrei chiedere ai volenterosi amici di penna un aiuto a

correggere gli strafalcioni più evidenti e di più non posso dire e di più non posso fare

è mio unico desiderio allargare il numero dei lettori e spero sia realtà .poesia o prosa che sia. .

E, io sormonto il mio ultimo paletto del destino.




non dimenticare quanto disabile sei

Mi guardo prima di uscire non stimo più colui che ombra nel mio specchio

vorrei non essere tale ma vivendo ai margini ricordo subito quello che sono.

Esco di casa con le mani già cariche di emozioni perdo le cognizioni per affermare

le posizioni una discussione appare cruenta con altri che girano lo sguardo

abbassano gli occhi e poi ti " stirano" la schiena con la etichetta

senza vergogna per metterti alla gogna.

Da noi è micidiale altrove non sò viverci è lo specchio dell'indecenza dove in pubblico

il disabile non fruisce dell'evenienza .... " solo se accompagnato dai genitori"come esco da

una pasticceria sento gridare per farla poi in un vicolo di pizzeria e per cantare l'amara vittoria.




..... in poesia.

Alla cortese attenzione della signora ..................................

Cara Signora ritengo sempre pressante ricordarci per dire della nostra vita.

La nostra esistenza pare una offesa ala vita che, la nostra tanto non merita

è come uno specchio di antica fattura che il destino ci ha frammentato in un puzzle

di cui, da un di' non riusciamo di nuovo a comporre purtroppo ci sono schegge grandi

che aiutano a sperare ma sono troppi i piccoli brillanti di luce falsa difficili da piazzare..

Accettiamo con rabbia il meglio del peggio perchè altro non possiamo fare

con la speranza di un Cristo di una altra vita dono ci fà




Un attore

Ho dei bruciori di stomaco ogni volta che mi sovvien il tormento di una persona esteriormente tisica...

sarebbe un buon attore per riannoverannerire della Divina Commedia del Dante Alighieri, rigorosamente

girone dell'inferno . Io penso che Caronte traghettatore inesauribile di anime avrebbbe da escrementare

molto al suo proposito lui è rappresentante per scelta paterna di vita per fortuna sua signorino

prestante affabile non ignorante estremamente viscido pedante liscione del proprio "IO "

batte e conquista la preda draculando del colui di turno di tutto di più.

Di più non posso dire arguto lettore dimmi tu chi sia.




il burattino e il pirata assassino

Bisogna stare di vedetta sempre con attenzione per non abbassare la guardia a compimento di

una sicura vendetta.

Basta un attimo con disattenzione che sono fregato dal parkinson il pirata assassino che

senza fretta, senza ritegno, coltiva la vendetta sia di notte che in pieno giorno lui

lavora con calma poco per volta con precisione e decisione a trasformare quel fastidio frequente

poi in dolore fremente insistentemente che mordacemente ti prende e riduce la mente mia

al nulla di un burattino.

Prova e riprova il pirata assassino sul burattino che comporta e muove a suo servizio

stringi e gira ... gira e stringi da oggi al domani reclina il capo chino il burattino.

Cristo!... tu ti sei fatto uomo e vedi i tuoi carnefici dall'alto della croce e sai della tua pasqua di resurrezione.

e io con il capo chino da uomo son burattino e non vedo i miei carnefici con la pasqua

mia di resurrezione.




Il mendicante

Sul Sagrato della Chiesa spesso si offre un sofferente a mendicare...

E' strano! c'è un mendicante che sempre trema con il piattino vicino

e al poggiare del viandante il pochino di soldino il sofferente tremolante e incazzato

prende quel pochino di soldino dal piattino e via! lontano lo butta via.

La storia si ripete una, due,tre, quattro di'.

L'ignoranza del gesto comunella il popolino, destando l'ilarità di un gruppo di bambini

il fragoroso gioire scuote dal torpore il mendicante che conteno gioca con loro

Dio ! è un mendicante sofferente solo di FELICITA'.




Datemi la morte.

Seguo la ragione con la mente su un sentiero accidentato invasato di follia

La mia è una eterea follia per rispondere del perchè MR Parkinson è presente

in ogni istante del mio vivere evidenziando solo sofferenza fisica come un essere crocifisso.

Stare ad esempio per chi ! Se la pietà non interessa ad alcuno più.

Dio ! Comandate a MR Parkinson di andare via non posso solo io lenire il dolore di altri

portando solitario un peso che ormai è SOFFERENZA che gradua a voi la mia spiritualità

io vivo nella rassegnazione della speranza crogiolando nel mio dolore,

la soglia di attenzione delle mie emozioni scaturite da sentimenti sarchiati da mie esperienze

la mia scatola nera è sazia di animosità.DATEMI LA MORTE e, poi un corpo nuovo

io con il bagaglio della mia scatola nera ho fretta di agire nel vostro nome

le pecore con la modernità quasi tutti sono diventati ... montoni !




Il posatore di betonelle

Ci si sentiva la sera per la mattina anche se era meglio non andare via....

Partenza allle sei come sempre a guadagnare quel TOZZO DI PANE di gran fretta si parte

socio alla guida a fianco di Giampiero e si studia al meglio la giornata per lavorare

si arriva decisi in cantiere non si perde tempo ognuno sà cosa fare

sotto il sole cocente si tira la staggia a levigar la rena per allettare le betonelle a secco

con l'arsura in gola il sudore cola la rabbia aumenta per lasciare quel disumano lavoro

per non pensare per non parlare per non inveire di Giampiero che di tono squillante

incita a non abbandonare il lavoro di squadra.

Si stringe i denti si taglia si vibra per non darla vinta pare strano ma uomini ci fà diventar.

Per una staggia per un martello per una pala arrivata la sera ringraziamo tutti il buon Dio

per aver riportato a casa quel tozzo di pane




Alla menta piperita

La mia FEMMINA è di un sol gusto alla menta piperita.

Merita un nome esperita e, gradita bello da chiamare RITA !

E' la mia Rita se con una parola asserita e mal digerita poi si sente ferita.

E' la mia Rita che se in animo suo è inviperita poi, subito con la parola risponde agguerrita.

Perche' lei è tutta gustosa di panna e menta piperita...

E' la mia Rita che di verità si nutre da altri asserita, comunque è sempre una donna riverita.

Per Rita esperita alla menta piperita, solo Amore puro e prosperità interiore.




Gelosia

la gelosia rode nel suo cuore e poi massacra l'anima mia

è lo stalking di due anime assuefatte di amore che soffrono

trà due capi di un cavo telefonico.

Una anima dilania nel rosso fuoco delirante la gelosia che crogiola

l'altra anima nel dolore del nero tormento. maledetto è mio il destino

perchè poi da solo sono ombroso scontroso, fugace poco loquace

preso da una donna colorata e poco femmina che gattonando

mi conquista di amore solo per virtuosare la sua vivacità

non è mia nei piaceri dei miei affetti.




La postale decappottabile

E' in fermento il Signor ESTIVO CUPIDO che di buon mattino rombando va via sulla sua postale

Siede al volante accelera di botto scansando la brina dal suo lunotto.

Poi, corre via in campagna in montagna a caricare tutti i fiori i frutti pregni fragranti odorosi

di allegria che attendono lì il passaggio della postale decappottabile.

Anche se stipati sono contenti di arrivare invece di altri che impettiti importanti amministratori di

condominio avvocati e commercialisti, poco contenti al salire, per arrivare alle sette e trequarti

alla fermata della stanchezza.




il collaudatore di debiti

Siamo nel 2000 con l'era dell'euro diamo spazio ai fregni che sono pronti a monare i poveri fessi.

L'era moderna cerca e inventa nuovi lavori poco di mani e molto di testa per i nuovi fregni

usciti dalla bolgia dei poveri fessi.

Deve circolare il denaro per evitare la crisi non si pensa ai collaudatori di debiti lasciati a morire

immolati per il progresso e ricordati nelle lapidi come i caduti di tutte le guerre.




Nel ricordo di un padre

Nel loro stare insieme non per affetti non per amore per il mio patetico padre.

Ma lui, ingenuo padre, sempre per tutti un sorriso con un cuore grande Così !

vicino alla stufa lui sonno prendeva con me in abbraccio mentre i debiti lievitavano

come il pane che a casa sempre si faceva la sera

E' una casa sazia di affetti paterni era lui mio padre.

Mia madre ha sempre offuscato, in me, la figura di mio padre

ricordando del suo cindrino mai usato per educare.




Mamma

Con la mamma al mercato rionale e sapevo delle evoluzioni di parole per compensare la

credibilita' del porta monete che tale non era anche se la busta della spesa era piena

con la mamma in casa aiutava e sapeva del bollire l'acqua del pozzo da bere

con la mamma in casa aiutava e sapeva allungare il latte con l'acqua

con la mamma in casa aiutava e sapeva mischiare l'olio già di sanza e oliva

di olga con olio di semi al mercato comprata.

Con la mamma in casa aiutava e sapeva del caffè con l'orzo che anche poco si usava.

Tutto per risparmiare i debiti di fine mese.




Il librettino nero.

Con la vergogna e la semplicità dei bambini ci si riempiva lo stomaco tutti per sopravvivere.

Per non vedere per non farlo vedere e sapere tra cliente e panettiere

si avvertiva un passaggio di mani degno di funanbolici giocolieri circensi.

Con giochi di penna, i giorni di poi .di poi, sfogliandolo il librettino prendeva

un riporto mese dopo mese sempre più in alto difficile da digerire e da sopportare




il mare

dove il mare a ondate bacia di

schiuma azzurra il cielo

commuove le nuvole gonfie di pianto

e ristora di pioggia

l'arida terra acida di incomprensioni




La vita bella......

La vita bella senza briglie saluta il tempo,

velocemente di un giovane Mirko che sconquassa

la sua giovine esistenza nella sua inutilità di essere.

Per fastidio di imbrigliare la mente per non pensare

per punire le orecchie grancassa con lo stereo amalgamando

in un frastuono assordante una musicalita' deficente

di una qualsiasi cultura musicale.




Il tappetto rombante.

E' l'ennesima pensata dei grandi per allietare il giorno di festa del compleanno dei bambini.

Va bene la torta che si aspetta con ingordigia pronti a partecipar alla sedonda tornata

con cucchiaino e piattino per assaggiare per apprezzare.

Meglio se accompagnato dallo spumantino per il bambino .Lo spumantino che piace???

... è coca cola, gassosa o aranciata che sia con la novità del tappetto rombante che

tra i rumor i cattivi umori porta via. Buon Compleanno ! bambini.




Il gioco della campana.

Non quella greve di sempre a raccolta dominicale ma con saltelli gridolii e vocii di femmine

pettegolano tra essi i balzi di scarpe sulla loro campana.

Un gioco innocente di sempre presente nella mente della gente che sfuma la noia paesana

nel bagno della ilarità.




I cioccoletti fuoriserie

E' la sfida impari di due bambini che sull'asfalto, sotto il sole che stravacca i

raggi sulla loro pelle, provano sul circuito iridato segnato dal loro sudore

misto a gessetto i cioccoletti fuoriserie.

Sul nastro di partenza due cioccoletti dalla sfavillante carrozzeria sono in attesa

si sente il rombo delle dita ognuno del proprio schioccar sul cioccoletto

che inizia a filar.Il circuito è stretto per due e largo per uno

il vincitore di tiro costante e felino supera di tempo di curva in curva

l'altro che impacciato annaspa il traguardo a tentoni.




Il golf dei bambini.

si perde alla vista di chi osserva lo schiocco del cuzzo che si libra nell'aria

alla ricerca di un luogo dove cadere

lontano per non vedere per non sentire gli altri arrivare

chi cadendo tocca la pianta e si sollazza con le foglie caduche del novembre maturo di tristezza.

chi rovinando su un monte si gratta delle formiche che fornicano avanti e indietro al percorrere l'autostrada della fame.

chi strusciando i petali di un fiore rimette in moto il cicalino della cicala turbata pure da cotanto sibilio.

Quattro volte ciascuno disfida.. si vince chi più in là di noi anderà




Ore 20,00... si scrive

L'autore di poesie con il dito tremolante tasta la tastiera del suo

vecchio hp. Non risponde allegro e pimpante ai comandi a colui che scrive

gli scappa la " g " gli scrive tre " h ".... preme la " b " e, appare la " p ".

Con la mano tremante con sguardo arruffato e con fare ostinato tasta

picchiando sulla tastiera .A fortuna più lettere senza valore appaiono sul word

che di santa pazienza compiutamente aiutano il poeta Giampiero stanco di idee

a fissare qualcosa da ricordare




Caro diario

una malattia pone la vita di una persona alla deriva creando un mostro DR. Iezzi & MR. Parkinson

e si inizia una nuova esistenza tutta da teatrare e la mente nel riposo vanesia nell'attesa

poso l'occhio sulla scatolina delle medicine osservo uno strizzo di intesa con lo STALEVO e dice

sono un medicinale di ultima generazione concepito per dare solo sollievo a chi ha il morbo di parkinson

a differenza di altri che sul quotidiano " il foglio illustrato " scrivono " viene usato per curare il morbo di parkinson " .

Io, sono il MIX di un triangolo amoroso di levodopa, carbidopa, entacapone mi rendo conto di essere

importante ogni volta quando, io, incontro persone che vogliono fare amicizia in genere negli studi

neuro...logici che mi ricettano solo a persone con un fabbisogno avanzato .

Da giugno 2006 ho un rapporto litigioso con un amico del parkinson dal 1998 nella malattia lui era

sempre in prima linea per combattere ora invece dopo aver perso molte battaglie sopravvive e

testardo afferma di lavorare ai fianchi la malattia di guerriglia .

Lui, mi racconta di vivere ai margini di una famiglia inveita da tristi eventi di verità evidente

senza alcuna valutazione logica dei fatti bordati da luce fioca e poi, per comodità

di avvocato e contabile, la sua vicenda affrettatamente è stata chiusa .

Mi dispiace di tutto ciò perchè già in malattia, solo lui, esprime grande dolore di espiazione della

condanna che terminerà con l'epilogo della morte annunciata .

Nella scatolina giornaliera viene a trovarmi cinque volte al giorno e sinceramente è un po invadente

anche quando io discorro del più e del meno con un'altro medicinale che mi viene a trovare

azilect dicendo di essere anche suo amico.

Io, non sono geloso però tutte queste amicizie!.....possono fare solo male.

Giampiero è un pò pazzo mi viene a trovare spesso al pronto soccorso

dove offro la mia opera come volontario un paio di volte ha fatto il gradasso arrivando con il 118.

Gli infermieri che già lo conoscono gli danno il numero e invano aspetta in sala d'attesa...

lui soffre e chiede conforto ma gli infermieri non sanno più cosa dirgli.

Tutte le sere per la quinta volta giornaliera arriva alla mia scatolina

stanco e ansimante di tremolio io mi offro e lui ne trae beneficio.

Io, gli ricordo sempre di non esagerare e di stare sempre in guardia per gli effetti collaterali.

Lui mi ricordava che già anni addietro, rincasava tardi la sera perchè giocava a gestire una attività artigiana,

faceva shopping nei negozi per comprare senza indugio perchè si vergognava ad uscire

dal negozio... senza nulla tra le mani.

Ho paura di me stesso, mica ammorbiamo di alitosi spirando l'unica speranza di chi in solo spera!

Lui, Giampiero mi conquista sempre di più un giorno poggiato sul tavolo ho notato che lui

non scrive più con la penna, tra le dita, perchè la mano è rovinata dalla malattia, la sinistra, e sfoga

con impeto la scrittura su una tastiera di computer dando libertà alle sue emozioni

sempre adirate dall'estremo dolore. Il vederlo, nel suo non essere osservato, mi pervade

una cascata di pianto mentre lui si dimena pazzo di rabbia crogiolando l'ira funesta nello stagno

pozzangherato della sua... insolitudine ha raccontato di essere stato ricoverato in molti ospedali

senza trarne molto giovamento sia fisico che morale.




Vero, Signore.

In una grande stanza un giorno due di giovani ideali univano a contratto di mani giunte

in presenza di un Signore fissato in croce sempre li perenne in attesa delle grandi

occasioni della cristianità.

tra di loro un altare imbandito di libri, fiori, chierichetti, candele, con un altro signore in

abito talare che cantando in gloria per uno al di sopra di noi, aspettavamo tutti con

ansia e mortale paura che finalmente si mostrasse in tutta la sua grandezza.

Tutto invano e nell'attesa i due giovani mostravano certezza agli altri per un unico

destino per il loro domani per la vita nella gioia e nel dolore per dare valore

al sacramento del matrimonio.

Vero!........... Signore !




Il depliant.

Noti nel presente qualcosa che ti conquista.

Una immagine nitida di una madonna con bambino

in un depliant che invita al catechismo della parrocchia.

I dì di poi si confondono stemperando le gocce di acqua ai

raggi del sole.

Come il depliant giace sopito per terra alle intemperie

la sera del dì di poi noto con stupore chi conquista la mia attenzione ?

.L'immagine dello sguardo della madonna con il suo bambino

che piange stampata nitido su un foglio bianco fradicio.




Eccola........... è già Poesia!

Arriva gagliarda si chiama Poesia sprizzza seltz è tutta una sprite!

Non parla volteggia sorride buon umore di quà e di là.

Il suo riso beffardo conquista Andrea, il furetto, che dentro il baule del nonno

Giampiero cercarraffando impolverati sparuti spartiti spariti.

Riprende il volo di sera nella scintillante chioma fluente,

coriandolando lo sguardo di futuri sposi con stelline

colorate nel mentre affusavano i loro corpi come due esseri .note musicate

in dolce melodia della MU... e..... SIA. insieme di musica e poesia.




La salute della mente.

Vien meno con la caducità dello stato fisico che gracilisce nel tempo.

Orecchio naso gola aiutano la mente che alimenta la vista per verificare..........

nuovi spunti di aggregazione utili a rinnovare pensieri con parole distinte

di forte intensità per elevarsi dall'oblio del dimenticatoio.

Un pensiero ..... come il sapore profumato del buon vino alimenta il desiderio

di emozioni e allo stato fisico che gracilisce vien più una calma interiore necessaria

per dipanarlo ancora altrove alla ricerca di motivazioni nuove asprigne dense per

ravvivare le mie attenzioni alimentando l'amore con la mia compagna di vita.




Lo ha chiesto Carmela.

Non la conosco sol per questo è difficile dedicarle di poesia.

Se la guardo lei non guarda, sospira, attende

pacata un qualcosa un risveglio emotivo da sempre sperato.

Due ritagli di frasi o due parole dolci a effetto a ricollegare momenti

suoi di vita intensamente il presente cerca dalla penna del poeta con

insistenti occhi brillantati di dolcezza si offre bambolina come a voler

striare la sua sofferenza.

Lo scrivano chiede al pittore di frasi che disegni e decori con luci di festa

per dedicarle di un destino gioioso e festante sprizzante allegria

da tutti i pori.




Mirapexin

E' un medicinale che cura... cosa cura di certo non si sà.

Sono compresse nel blister che viene dosato al passaggio del mister.

Drogano... dopano ? boooh!.... da tempo uno, due,tre, la cura.

quattro e mezzo sono troppe al di e l'altro ? lo snobba non pensa agli effetti collaterali.

Sopporta ignorante è comunque per te importante ti allunga la vita

non certo la qualità della vita tua alterata di compulsioni dopo anni dalla scoperta

della tua dura realta'.

Il triste è che tratti te stesso con la speranza di recuperare mentre la malattia

avanza....condanna buon DIO coloro che hanno abusato e giocato con me




tra i pini di Chieti

Invano attende tra le sale di un vano di ospedale

offende chi vuole credere tra malato e infermiere.

Chi giusto vive disperante e, chi attende imperante

l'aperitivo già di buon mattino all'istante bumma lo spumantino.

Per l'infermiere che al mare raspa o il vecchietto che malandato annaspa?

Le cuoia !.... del malato si festeggia che dal fato nominato da giorni era già.

Si prega, si canta, si balla, con il cuculo tra la strada dei pini di Chieti in campagna

tutti dietro al feretro a riempire il vuoto loculo nel posto che era pronto già si accompagna.




Alla salute !..........

Quasi da sempre........ mi manchi !

mi manchi da una vita.

Freme di dolore e rabbia

se non ci sei

L'anima freme e preme di sapere se

tristezza e odio sono i colori

per i risvolti miei di viso

matitate anche con segni storti

a contornare un latitante sorriso reso

sarcastico da uno spruzzo di grigio soffuso.

L'anima mia freme, preme e contorce

emozioni frenate, affogate

di desiderio nella mente

ubriacando evanescenti pensieri

che affermano la forza delle mie membra.

Salute! ho ancora da fare

Poi, dopo insieme, andiamo via.




Illegali & malviventi.

Illegali e malviventi,

sono coloro che pur vivendo nella societa' non sono accettati.

Ogni mattina devono ricordare i loro diritti che sono i doveri

per i suoi simili o,verso coloro che li spingono ai margini della legalita'.

Quindi siamo definibili " illegali."

Allo stesso tempo creature di un Dio importante

che li rende discriminati di salute nell'arco di una vita e,

purtroppo non vivono bene.

Quindi siamo definibili " mal viventi."

Possiamo scherzarci sopra, ma noi disabili siamo dei perfetti.

malviventi...illegali.




Camminando con le ali.

Lo scenario c'è l'attore quasi sveglio è

il copione va in giro per la stanza

alla ricerca di spunti di sceneggiatura...

Alla quiete anche stanca di questa notte

non bianca ma abbastanza grigia

da il cambio l'umore di tempesta evocata

dal mio stato fisico che corrompe e sovrappone

la lucidità alla follia e viceversa.

Povera anima mia si noia nel dolore

invece ci vuole una bella poesia d'amore

per omaggiare il tempo che par

regalare di intenti buoni una bella giornata.

A mente con due tre parole fugaci soffuse

già descrivo di amore in poesia

confondendo il giro delle emozioni .




Una divina commedia

La vita è effimera

del domani non c'è certezza chi vuole essere lieto lo sia.!....oh mai più .Nell'attimo

di un istante un lampo accecante dal cielo sul mare squarcia il mio destino marcio.

Questo pezzo di vita mia è una folle corsa sul circuito della sofferenza

dove l'unico premio è l'uscirne morto.

Scrivo della Divina Commedia la mia è la solita lapidea statua

che scalpello dal marmo freddo . Sono il commediante e, vado a soggetto

visto che alle scene forzatamente prorompe lo stesso copione.

ho provato a cercare un attore per il mio copione e, ho visto che nessuno

è coglione e la musa non serve può andare a fatare altri derelitti desiderosi

di dolcezza e emozioni. Diventare remissivo ... mi agevolala spensieratezza?

Si !.. a patto che mi guidi alla fermata mia della stanchezza.

Sorrisi e preghiere per non saltare le ringhiere....per salvare un cuore

che ringhia dispotico per la tracotanza del dolore impostore sarcastico derisevole.

Ti lascia, se lo vuoi fare, pregare una preghiera di un santino di ospedale.




Lettera e cartolina

dolce attesa di imprimere parole

da viaggio che hanno dato lustro

A cartoline illustrate

di decantati spaccati di paesaggi

o scorci di borgate cittadine.

A lettere di carta crespata profumata

dedicate di tante belle frasi concise

copiate dalla collezione dei baci di cioccolata.

Racchiuse per non farle volare in busta

chiusa con timbro di ceralacca

una volta postate al destino.

l'attesa ardeva la brace dei sentimenti

dal troppo aspettare

troppi anche storpi pensieri

si desideravano in mente che

poi era tutto un fugare non appena

al ricevere una missiva di lei.




Signore dimmi tu

quando è che io

mi sento bene...

perchè anche se ci stò

non me ne accorgo.

Non ti prendo in giro

purtroppo è la verità

ammettere ciò

per me è normale,

per altri è anormale.

Vivo ai margini della

accettazione umana

apprezzo questa vita...

svitata di tutto

tra la rabbia e l'incredibile

nell'attesa che si compia

la condanna della devastazione

nervosa di un corpo di un essere umano .

Non si offenda nessuno

io posso poetare solo della farina

del mio sacco perchè il mio

stato di salute è molto evidente,

posso anche poetare di amore

un amore di plastica... privo

di emozioni.




Tempo

Non solo per dire,

neanche lo spazio del pensiero

il tempo fugge via e sfugge alle

attenzioni di chi lo vive.

Corre dietro al domani

quando ancora prima di

salutare l'oggi.

Non sà che fare confortare

chi ingenuo o infermo rimane fermo

nel suo tormento interiore

o affrettare sole luna terra e mare

per armonizzare le emozioni di chi troppo rincorre

il proprio destino.

Anche se lo vedi

quando non lo noti

ti frega comunque perchè scrolla sempre

la stanchezza girando le spalle

al passato..




La domenica del paese

Una giornata al mattino è sempre più bella se desta nella festa.

Di festa paeana già piena dal far casino a rimpiattino di tutti bambini

che corrono tra le strade di tutti vicoli addobbati dai loro schiamazzi

svegliando i vecchi dal loro dolce far niente che stupiti ravvivano i

lampi di fuoco dalla brace che tace dall'antico camino.

E' mezzogiorno... e, le donne lessano la pasta che prima di mangiare

già porta sapore in tavola a conquistare i commensali invitati a

ricordo di un giorno di festa.




Vorrei morire tra cent'anni

nascosto tra le parole

delle poesie mie più belle.

Vorrei percepire parti di tempo

anche, per avere il sapore solo ora

e ancor descrivere osando

sillabare di poesia.

Di una adolescenza incosciente e

sbarazzina con una breve gioventù

che merita l'antica foto del ricordo.

DI un finale mal gaudio mio

in salita repentina solo sicuro del scivolare

di tutte certezze di vita mia e non solo mia.

Vorrei morire tra cent'anni per conoscere

ciò che ancor non so di

questa vita spericolata, raccontata

dall'acqua del fiume che sempre scorre

da un albero sequoia che tira le cuoia

di un lontano passato millenario

da animali di terra di cielo e di mare

che descrivono impavidi

loro tormenti e felicità.

Dall'innominabile che copre di

oscuro il fine del sapere

facendo dono del mezzo per avere il fine

del perchè della vita.

per produrre un bagaglio interiore

da offrire a chi avido di lettura

attende il subire dolce di nuove emozioni

per realizzarsi di antichi sogni

Vorrei morire tra cent'anni ......................




Carolina

dopo una giornata uggiosa usignoli e pettirossi rovistano tra gli alberi,

tutti accorati a studiare i cinguettii per accogliere la dolce Carolina

con passi affrettati e bella di sempre con il suo ombrellino che si apre

birichino, si protegge dal raggio di sole che passa la prende ohibo'!.........

la porta via tra una scia coriandolata di odori strusciati petali di rosa con asprigni

gerani che aleggiano in un mondo di fantasia.

è la fantasia che stimola il cuore a offrire amore in poesia.







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