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LA FOTOGRAFIA NEGLI ULTIMI 200 ANNI DAL DAGHERROTIPO AL DIGITALE

piccola storia della fotografia

Camera oscura portatile - CORSO FOTOGRAFIA di Angelo Tondini Sono passati ormai 200 anni dai primi esperimenti di Niépce nel 1813 e da allora la fotografia ha fatto passi da gigante passando dalle foto in bianco e nero su pellicola fotosensibile ai sali di argento, alla fotografia digitale elaborata al computer di oggi.
Mentre la camera oscura che permetteva di vedere immagini capovolte era conosciuta da secoli, descritta da Aristotele e usata anche da Leonardo da Vinci, nessuno era riuscito a fissare le immagini che si ottenevano, ma veniva usata dai pittori per copiare su carta paesaggi o ritratti che poi venivano utilizzati per dipingere quadri su tela.
Nel 1685, il tedesco Johann Zahn realizzava una "camera oscura" portatile a reflex con all'interno uno specchio, collocato a 45 gradi rispetto alla lente dell'apertura, che rifletteva l'immagine su un vetro opaco. Ponendo un foglio da disegno sul vetro, era possibile disegnare l'immagine così proiettata, ricalcandone i contorni visibili in trasparenza. Uno strumento di grande ausilio per disegnatori tecnici e pittori che continuò ad essere usato per almeno due secoli.
La prima fotografia di Niépce  - CORSO FOTOGRAFIA di Angelo Tondini
Ma nel 1816 Joseph Nicéphore Niépce riuscì a ottenere la sua prima immagine fotografica (che ritraeva un angolo della sua stanza di lavoro) utilizzando un foglio di carta sensibilizzato, probabilmente con cloruro d'argento. L'immagine, tuttavia, non poteva essere fissata permanentemente e quindi scompariva in breve tempo.
Finalmente, dopo aver fatto innumerevoli esperimenti, Niépce creò la sua prima vera fotografia nel 1826 su Bitume di Giudea una sostanza che possiede la proprietà di divenire insolubile in olio di lavanda dopo essere stato esposto alla luce. Il tempo d'esposizione era lunghissimo e nella foto il tempo di 8 ore causa l'impressione che gli edifici siano illuminati dal sole sia da destra sia da sinistra. Alcuni ricercatori affermano che la prima foto sia da attribuirsi all'inglese Thomas Wedgwood, che aveva effettuato studi sul nitrato d'argento, e avrebbe anticipato di una ventina di anni Niépce, ma sicuramente nemmeno lui aveva trovato il modo di fissare le immagini permanentemente. Una delle prime macchine fotografiche  - CORSO FOTOGRAFIA di Angelo Tondini
Dopo qualche anno, appena si cominciarono a ottenere delle vere foto artistiche, si cominciò a discutere se la fotografia fosse una forma di arte come la pittura o una semplice riproduzione meccanica di immagini tipo fotocopia, e iniziarono le polemiche sui rapporti tra arte e fotografia.
In merito alla diatriba, sempre attuale, una distinzione si può fare tra la fotografia come strumento e la fotografia come linguaggio. Nel primo caso si sfruttano in quanto tali le possibilità di riproduzione meccanica delle immagini, nel secondo queste stesse possibilità vengono utilizzate a fini documentaristici ed espressivi e possono dare origine ad autentiche opere d'arte.

La Kodak Brownie n.2  - CORSO FOTOGRAFIA di Angelo Tondini Ormai la fotografia è accettata come una vera e propria forma d'arte, ne sono prova il numero crescente di musei, collezioni e strutture di ricerca per la fotografia, l'aumento di cattedre per la fotografia e, infine l'aumento del valore delle fotografie nelle aste d'arte.
Quindi da un lato i processi di fotoriproduzione, utilizzati nei settori più diversi, dalla fotomeccanica alla spettroscopia e alla radiografia, dall'altro tutte le utilizzazioni della fotografia per una descrizione di fenomeni scientifici, di avvenimenti, di realtà sociali o di altri valori umani, figurativi e astratti che hanno dato luogo alle diverse aree tematiche che sono state istituite come: il paesaggio, il nudo, l'industriale, la fotografia teatrale, il reportage e altre ancora...
Negli ultimi anni la fotografia digitale ha avuto uno sviluppo incredibile sia nella fase di ripresa delle immagini che in quella di riproduzione. Da un lato i sofisticati sistemi di esposizione, messa a fuoco, inquadratura e disponibilità immediata delle immagini in fase di ripresa e dall'altro la loro elaborazione sul computer hanno ridimensionato il lavoro di camera oscura per lo sviluppo del negativo e/o della diapositiva e per la loro stampa.

Fino a pochi anni fa, lo sviluppo delle foto in camera oscura richiedeva lunghe ore al buio, pazienza, abilità e anche risorse economiche, al punto che tutti i fotografi utilizzavano laboratori professionali per le loro immagini e il ritocco delle foto era alla portata solo di pochi laboratori specializzati.
Oggi invece il ritocco e la stampa sono alla portata di tutti in quanto le immagini digitali possono essere ritoccate, modificate e trasferite con il computer di casa propria, avvalendosi di programmi di editing e/o fotoritocco e modalità di archiviazione su file anziché su costosa pellicola o carta fotografica e poi possono essere stampate con semplici ed economiche stampanti a getto di inchiostro o con le laser.
 Pellicola Kodachrome  - CORSO FOTOGRAFIA DI Angelo Tondini E ciò ha ridotto a tal punto la domanda di pellicole e di stampa tradizionale delle foto da mettere in crisi una delle principali case produttrici di pellicole fotografiche come la Kodak.
Nell'autunno 2011 la leggendaria pellicola Kodachrome è stata ritirata dal commercio visto che ormai nessuno la comprava più. In un comunicato ufficiale la Kodak ha ammesso che negli ultimi anni le vendite si erano ridotte in modo significativo, in quanto poiché i fotografi prediligono la fotografia digitale, le vendite della pellicola rappresentavano ormai meno dell’1% del fatturato del gruppo.
La scomparsa di Kodachrome segnala la morte del rullino, perché era la più brillante, vivida e chiara di tutte le pellicole, l’unica che riusciva a dare colori ricchissimi e quasi irreali, non sostituibili da alcuna tecnica digitale, con una grana finissima che permetteva ingrandimenti ancora oggi irrealizzabili dal digitale.

Cellulare con fotografia  - CORSO FOTOGRAFIA DI Angelo Tondini Ormai gli unici rullini sono contenuti nelle economiche macchinette fotografiche usa e getta e le fotocamere digitali hanno soppiantato le tradizionali a pellicola.
Perché oggi tutti hanno fretta di veder riprodotta l’immagine appena scattata, la gente vuole scaricare la foto sul computer e spedirla subito via internet agli amici e poi vuole pubblicarla su Facebook.
Non c’è più tempo per le fotografie di una volta da portare a sviluppare e ritirare dopo qualche giorno, e poi mettere in un elegante album di cuoio, o in un portaritratto d'argento, oggi con i telefonini la foto si fa e si spedisce subito on line, non si stampa nemmeno più.
L'ultima novità nel campo fotografico ormai è il 3D, dopo il successo di film girati in 3D, oggi sono in vendita a prezzi accessibilissimi fotocamere digitali con due obbiettivi per ottenere delle foto tridimensionali, e sono in vendita televisori LCD che permettono di vedere immagini in 3D anche senza gli appositi occhialini, ma l'uso obbligatorio di questi occhiali rappresenta per ora il vero freno alla diffusione di questa moda forse passeggera.

ANGELO TONDINI - CORSO FOTOGRAFIA a MILANO Quella che non passerà mai di moda, se così si può dire, è la professione del fotografo, e soprattutta quella del fotoreporter. Per i fotografi esistono specializzazioni come: Fotografo per matrimoni e per cerimonie ed eventi, e Fotografo per book e calendari, ormai indispensabili per entrare nel mondo dello spettacolo.
Per fotoreporter si intende sia il giornalista che, oltre a raccontare la cronaca con le immagini, è autore degli articoli che compongono il servizio, sia il fotografo che accompagna il giornalista nelle missioni dove è inviato.
Una ulteriore specializzazione è quella del fotoreporter di guerra, professione pericolosa che da molti anni documenta le guerre in tutte le parti del mondo, dall'Indocina alla Guerra civile spagnola, fino agli ultimi borbardamenti missilistici sull'Iraq raccontati in diretta via satellite.
Ma è fotoreporter anche chi come Angelo Tondini, da tanti anni gira il mondo per raccontare con le immagini le sue esperienze, e oggi mette al servizio del pubblico questa sua esperienza organizzando corsi di fotografia in viaggio in tutto il mondo.
Angelo Tondini è giornalista e fotografo e ha alle spalle 35 anni di attività, con 300 viaggi in 164 Paesi nei cinque continenti. Allievo del Grande Art Kane, ha un archivio personale di 1 milione di diapositive. Nel 1988 è stato il primo uomo occidentale a raggiungere le sorgenti del Fiume Giallo in Cina. Nel 1991 ha vinto in Costarica il premio Expotur come reporter dell’anno e nel 2002 il premio ADUTEI (Enti del Turismo Stranieri) come miglior fotografo.
Angelo Tondini collabora come giornalista, scrittore e fotoreporter con editori e riviste di tutto il mondo. È socio NEOS (Giornalisti di Viaggio) e CIGV (Club Internazionale Grandi Viaggiatori).
Da pochi mesi Tondini è ritornato da un CORSO DI REPORTAGE FOTOGRAFICO in PUNJAB (INDIA) nella terra dei Sikh, razza fiera e ricca di grandi tradizioni, per il loro festival annuale, un paradiso per i fotografi. Se vuoi essere sempre aggiornato sulle mete dei corsi di fotografia in viaggio organizzati da Angelo Tondini, entra nel suo sito e potrai ricevere gli aggiornamenti direttamente nella tua casella mail.